L’organo di Gesù Redentore è l’unico a quattro tastiere nella Provincia di Modena; è composto di materiale fonico inglese, una rarità nel panorama organistico nazionale; si presta all’esecuzione di qualsiasi repertorio, classico e contemporaneo, si offre come sede naturale di una qualificata attività musicale.
La sonorità dell’organo inglese, da sempre serva e non protagonista, differisce da quella degli organi italiani per i tre registri di fondo ogni manuale, adatti a qualsiasi situazione musicale e di una fonica in grado di inserirsi nella liturgia del Concilio Vaticano II potendo offrire dolcezza, sobrietà e potenza.
Il lavoro costruttivo ha visto attori principali persone competenti nel proprio settore, disposti a collaborare senza rinunce ai valori peculiari: l’architetto Mauro Galantino, il promoter dell’iniziativa Matteo Malagoli, l’organaro Marco Fracassi, i responsabili della parrocchia.
La ripresa della grande tradizione è conforme alla funzionalità e all’estetica dell’edificio dove “parla” non il simbolizzare tramite aggiunte ma l’incidere dei vettori cristiani essenziali quali i luoghi liturgici e le immagini principali. Il soggetto comunità e le sue parole costituiscono il necessario amen al sì di Dio che è Cristo Gesù. L’organo risente, quanto a estetica dell’immagine e del suono, di questa scelta che “serve” la comunità radunata e quella cittadina più dei segnali protagonisti in voga.