Canale per la messa OnLine: Parrocchia Gesù Redentore MO (inattivo al momento)
Orario Celebrazioni Gesù Redentore
Eucaristia domenicale e festiva
Sabato ore 18.00
Domenica e festivi ore 9.30, 11.15 e 19.00
Trasmettiamo il link alla pagina della Caritas in cui vengono indicati i conti predisposti per gli aiuti umanitari al popolo Ucraino: UCRAINA: FERMIAMO LA GUERRA
Centro Estivo 2025: informazioni e iscrizione quì
Fra il 24 febbraio e il 7 marzo 2012, una serie di lezioni-concerto rivolte a oltre trecento alunni e a una trentina di insegnanti delle Scuole elementari Emilio Po e Antonio Gramsci, oltre che della Scuola secondaria di primo grado Camillo Cavour.
Gli alunni sono stati guidati all’ascolto della musica sinfonica attraverso l’organo, strumento che, grazie alla molteplicità dei timbri, ha la stessa potenza espressiva di un’intera orchestra.
Questo viaggio alla scoperta della musica inizia con la lezione-concerto inaugurale dell’organista internazionale Yanka Hekimova, che ha ideato il progetto, riproposto dal 1998 nella chiesa di S. Eustache, in collaborazione con la città di Parigi e la fondazione Hippocrène.
La lezione si sviluppa intorno all’esecuzione di un ricco programma di sala, che spazia da Bach a Ravel, giocosamente punteggiato con aneddoti sugli autori e indovinelli sugli strumenti, alcuni dei quali decisamente inconsueti come il clarone e il bordone.
L’insegnante ha svelato a più riprese il complesso strumento musicale, facendo vedere e toccare ai ragazzi alcune canne, e mostrando le diverse combinazioni di registri che rendono l’organo da concerto così straordinario.
Nei primi giorni di marzo si sono tenute altre quattro lezioni-concerto condotte da Riccardo Castagnetti che non ha mancato di catturare la curiosità e l’attenzione dei ragazzi.
Questo singolare progetto di educazione musicale attraverso l’apprendimento interattivo è stato voluto dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che l’ha finanziato interamente, dall’Assessorato alla Pubblica istruzione del Comune di Modena che ha dato il patrocinio.
L’organo a canne in tre corpi distinti e l’elegante consolle a quattro tastiere sono stati appositamente progettati e costruiti di nuovo dalla ditta cremonese Casa Pedrini Cremona Organi che, con questo strumento, ha raggiunto il primo centenario di attività. Essa fu avviata da Giuliano Paolo Pedrini di Binanuova (CR) e prosegue nella stessa sede con la direzione di Marco e Carlo Fracassi. Al restauro filologicamente rigoroso dei materiali è seguita la costruzione ex novo degli organi e della consolle, con fedeltà scrupolosa e apertura alla contemporaneità.
L’organo di Gesù Redentore appare un progetto ambizioso sotto il profilo musicale, un progetto doveroso sotto il profilo liturgico, un progetto rigoroso sotto il profilo organario, facendone uno tra i più significativi progetti organari italiani di inizio 2000. La comunità modenese è ricca di un altro prezioso strumento della fede e della cultura, unico nel suo genere per la coniugazione di teologia, liturgia e cultura musicale. Se ne prevede l’uso a supporto delle celebrazioni, vespri d’organo, dialoghi spirituali, l’attività concertistica. L’estensione dei programmi è tale da costituire un riferimento costante per i cittadini.
Il nostro tempo ha bisogno di momenti di ristoro dove la cultura e l’arte, rese vicine da validi interpreti, offrano quel riposo che i discepoli ricevevano dal Maestro.
La maggior parte del materiale fonico dell’organo di Gesù Redentore proviene da Birmingham (Regno unito), dove era abbandonato a se stesso o custodito in chiese dismesse. Enormi fattori di trasformazione sociale, conseguenti alle due Guerre Mondiali, hanno fatto sì che la maggior parte degli edifici religiosi inglesi proliferati in epoca Vittoriana in alcune congregazioni personalistiche, divenissero man mano inutili, per il sempre minor numero di fedeli.
Il Grand’Organo (Great) e l’Organo Espressivo (Swell) del corpo maggiore dell’attuale strumento (2^ e 3^ tastiera), proviene dall’organo Hewins, in origine nella Christadelphian Church di Birmingham. E’ completato: dalla facciata corrispondente a un Open Diapason di 16’ (registro di ampio diametro originariamente dell’organo di Haileybury), alla pedaliera da un Violoncello, un’ancia di 16’ e alcune file acute nonché la risultante di 32’, e da ulteriori integrazioni databili dalla prima metà del XIX secolo agli inizi del XX, delle manifatture Norman&Beard, Gray&Davison, Rushworth&Dreaper, Henry Booth e F. Pollard.
Il corpo dell’ambone-pulpito (1^ tastiera) proviene integrale e completo dalla chiesa Metodista di Sittingbourne, Contea del Kent. Il corpo Antiphonal, ubicato nel soppalco (4^ tastiera), proviene da un organo da cinema Compton, cui sono stati aggiunti registri coevi ad ancia e un oscillante originariamente dell’organo di Haileybury.
La storia organaria italiana vede realizzata un’operazione eco della parola biblica «la pietra scartata dai costruttori è divenuta pietra angolare, una meraviglia ai nostri occhi» (Matteo 21,42 e Salmo 118,22). Il fatto che in vista gli organi mostrino non decorazioni ma le materie di base delle canne di metallo e di legno colorate, illustra questo motivo, adeguando gli organi all’estetica sobria della chiesa.
L’organo di Gesù Redentore è l’unico a quattro tastiere nella Provincia di Modena; è composto di materiale fonico inglese, una rarità nel panorama organistico nazionale; si presta all’esecuzione di qualsiasi repertorio, classico e contemporaneo, si offre come sede naturale di una qualificata attività musicale.
La sonorità dell’organo inglese, da sempre serva e non protagonista, differisce da quella degli organi italiani per i tre registri di fondo ogni manuale, adatti a qualsiasi situazione musicale e di una fonica in grado di inserirsi nella liturgia del Concilio Vaticano II potendo offrire dolcezza, sobrietà e potenza.
Il lavoro costruttivo ha visto attori principali persone competenti nel proprio settore, disposti a collaborare senza rinunce ai valori peculiari: l’architetto Mauro Galantino, il promoter dell’iniziativa Matteo Malagoli, l’organaro Marco Fracassi, i responsabili della parrocchia.
La ripresa della grande tradizione è conforme alla funzionalità e all’estetica dell’edificio dove “parla” non il simbolizzare tramite aggiunte ma l’incidere dei vettori cristiani essenziali quali i luoghi liturgici e le immagini principali. Il soggetto comunità e le sue parole costituiscono il necessario amen al sì di Dio che è Cristo Gesù. L’organo risente, quanto a estetica dell’immagine e del suono, di questa scelta che “serve” la comunità radunata e quella cittadina più dei segnali protagonisti in voga.
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